Brasile – Alto Aracá, 2-14 Agosto 2008
Poiché l’ultima Spedizione nel Rio Aracá è stata estremamente positiva, Heiko Bleher ci è ritornato, ma molto più in alto, nel Rio Preto, verso la più grande cascata del Brasile, luogo che nessuna mappa segnala, nella remota Serra da Curipera. Con Heiko e Natasha, hanno partecipato a questa straordinaria avventura due tedeschi, due amici della Russia e una coppia dall’Ucraina, per visitare questo luogo unico sulla Terra.
Nell’agosto 2008 abbiamo fatto una spedizione nell’Alto Aracá, un affluente di destra del Rio Demini, affluente di destra del Rio Negro, è durato quasi 15 giorni ed è stato ricco di avventure e scoperte. Qui di seguito, alcune foto scattate da Yulia Krivich
ll Rio Negro, a nord del Rio Branco, in agosto 2008, era quasi al suo livello più alto – la maggior parte della foresta pluviale era inondata, emergevano solo le cime degli alberi (da sapere che alcuni di questi alberi vanno dai 30 a 40 m di altezza…)
Il viaggio in barca è stato molto lungo – prima di entrare nel Demini per raggiungere la foce del Aracá
Pescavamo la notte per poter fotografare le specie di queste località particolari l’indomani – anche la più piccola, e per portarle a conosceza alle generazioni future, anche quando la foresta sarà sparita (molte persone non lo fanno, o non l’hanno mai fatti, in Amazzonia). Un esempio è questo Caracide completamente dorato mai visto prima …
Nell’ultimo villaggio indiano, Kuki, il vecchio capo ci ha mostrato come e dove penetrare nell’Igarapé Preto inesplorato per raggiungere uno dei luoghi unici della giungla brasiliana, la regione con le più alte cascate più di 400 m di altezza. Nessuno ha mai visto…
Siamo partiti con la grande lancha per inoltrarci fino a che era possibile (quasi 5 giorni di navigazione giorno e notte), poi andare avanti era diventanto quasi impossibile e allora solo due del gruppo, Yulia e Kirill, hanno avuto il coraggio di proseguire con noi (Natasha, Mario, Miguel propriatrio della lancha ed io) verso l’ignoto… Ma ben presto ci siamo accorti di esserci persi, visto che le sole mappe della regione (mappe del governo brasiliano) erano completamente sbagliate…
Abbiamo viaggiato tutta la notte – Kirill imitando “Titanic” (Leonardo DiCaprio) – solo che la nostra barca era un po più piccola. All’ora di pranzo ho mangiato in acqua per rinfrescarmi e sfuggire all’enorme caldo, eravamo esattamente sull’equatore. Mario e Kirill mi hanno imitato.
Dopo aver finalemente travato ed essere entrati nell’Igarapé Preto, gli ostacoli sono stati inimmaginabili. Centinaia di alberi attraversavano il fiume, ma Kirill aveva due cose essenziali per sopravvivere: whisky irlandese e l’accetta per tagliare il legno …
Una notte, abbiamo festeggiato il 40° compleanno di Kirill nel buio quasi totale dell’Igarapé a più di 500 km di distanza da ogni civiltà. Durante questa occasione, un jacaré di quasi 2 m di lunghezza è apparso accanto al nostro accampamento e noi l’abbiamo catturato. La sua carne ci ha sostenanto per molti giorni. In questa regione i pesci di grandi dimensioni commestini sono quasi assenti o comunque molto pochi
Abbiamo avuto un soprendente incontro con la flora e la fauna – un paradiso incontaminato …
L’Igarapé è stato quasi impossibile da percorrere sia all’andata che al ritorno. Molti alberi erano caduti nelle acque e per tagliarli (centinaia, e centinaia avevano quasi 1 m di diametro) richiedeva molte ore. Dopo 3 giorni, abbiamo constatato che era impossibile raggiungere le cascate e siamo ritoranti verso la lancha. Avevo dato le istruzioni, nel caso non fossimo tornati dopo 3 giorni, dovevamo ritoranre a Bercelos e il 4 giorno mandare qualcuno a cercarci…
Nei piccoli affluenti vi era un’incredibile abbondanza di piccoli pesci, coperti da lettiere di foglie (milioni di foglie accatastate di 1 metro di altezza), abbiamo trovato molte nuove specie di Apistogramma e c’era una specie sotto ogni foglia – migliaia. Inoltre: molti piccoli Caracidi, piccoli pesci gatto (loricaridi, dorids e pimelodids). Sotto un metro quadrato di foglie c’erano 200-300 pesci di diverse famiglie …
Dopo quasi 4 giorni ritornammo sulla barca che ci aspettava, sull’Alto Aracá (alcuni dei nostri compagni ci davano per dispersi), abbiamo ricelebrato il compleanno di Kirill con una torta preprata da Giulietta, l’eccellente cuoca della lancha LoPeix (di proprietà di Miguel e con Mario il comandante)
Sulla via del ritorno, ci siamo feramti e siamo entrati in quello che è probabilmente il più grande e unico – trasparente come il cristallo – piccolo corso d’acqua dolce tropicale sulla Terra. Abbiamo trovato molte specie di piante acquatiche (alcune ancora sconosciute all’uomo e alla scienza), e centinaia di specie di pesci (anche qui, un gran numero di questi non sono mai stati rilevati in Amazonia) in paradiso. Avevo scoperto questo torrente nel 2007 e sono stato il primo uomo bianco a farlo. Anche i pirania qui sembrano vivere in armonia con tutti questi piccoli e fantastici caracoidi come Hemigrammus stictus, Iguanodectes geisleri (qui nuotano in gruppo), e molti altri – questi sono solo alcuni scatti di questo singolare torrente, inviolato e sconosciuto in Amazzonia, lungo più di 60 km.
Volevo ringraziare tutti i compagni di questo viaggio, soprattutto Kyrill, Yulia, Pietro, Friedericke, Andrey e Alla ed anche lo straordinario equipaggio di LoPeix. Grazie a tutti per l’aiuto e il coraggio di avermi accompagnami in questa difficile e unica spedizione.
Heiko Bleher, Febbraio 2009
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